Vento dell’Est
Regia: Jean-Luc Godard
Con Gian Maria Volonté, Anne Wiazemsky, Glauber Rocha, Daniel Cohn-Bendit, Jean-Luc Godard, Fabio Garriba, Federico Boido, Cristina Tullio Altan
Anno: 1969
Durata: 88'
Extra: Intervista con Adriano Aprà, Booklet
Presentato fuori concorso alla 67esima edizione del Festival di Cannes
Vento dell’Est
È uno dei 12 film degli “anni di Mao”, di quel periodo che va da Le gai savoir (1968) a Tout va bien (1972), in cui J.-L. Godard sperimenta su un nuovo terreno, quello della militanza e della provocazione dentro la militanza. Mortifica e oscura la propria dimensione di autore, tenta una ridefinizione e una nuova prassi rivoluzionaria del cinema politico, continua il processo distruttivo del linguaggio, alternando la flagellazione dell’autocritica, il terrorismo del discorso apodittico, la sincerità che sconfina nell’esibizionismo. Diviso in 2 parti di cui la seconda è l’autocritica della prima, è concepito come un atto di sabotaggio contro il produttore-padrone, destinato a danneggiarlo con la consegna di un prodotto imperfetto, privo di senso, invendibile. È anche un film pieno di humour, di gag (magari “teoriche”), di invenzioni di regia.


