Ci lasciava 33 anni fa un grande maestro della cinematografia: Rainer Werner Fassbinder
Dall'infanzia travagliata alle crisi depressive, Rainer Werner Fassbinder dedica la sua intera vita prima alla visione e allo studio, e poi allo sviluppo della settima arte. Sofferenza, solitudine, il rifiuto della sua omosessualità, la fragilità della figura femminile (e in generale di quella umana) sono tutti temi ricorrenti della sua espressione artistica: per Fassbinder il cinema deve essere ruvido e realistico, come la vita.

Nonostante il primo bellissimo lungometraggio, L'amore è più freddo della morte (1969), per il regista il successo non arriva subito, probabilmente per la durezza dei temi espressi nel suo cinema e le conseguenti critiche. La sua versatilità e la collaborazione dei suoi familiari e dei suoi amanti lo aiutano a girare un cinema a bassissimo budget, ma ricco di soddisfazioni artistiche e personali, che lo portano perfino ad essere diretto da uno dei suoi idoli d'infanzia, Douglas Kirk, in Bourbon Street Blues (1979).
Gira 23 film con l'attrice ed amica Hanna Schygulla e 24 con Irm Hermann, numerosi sono invece i suoi camei, in puro stile Hitchcock. Entra a far parte del Nuovo Cinema Tedesco, corrente artistica che addirittura si chiuderà con la sua morte. Si amava definire "un autore tedesco che fa film tedeschi per un pubblico tedesco". Muore a 37 anni a causa di un overdose di cocaina e sonniferi.
Attivo nella cinematografia dal 1966 con i primi cortometraggi, fino al giorno della sua morte, nel Giugno 1982, riuscirà in 13 anni di carriera artistica a girare 40 film e 12 commedie, firmando oltre 30 regie teatrali e numerosi adattamenti radiofonici, senza contare la sua vasta produzione letteraria. In Italia, per via dei temi trattati e dell'integralismo cattolico, "arriva tardi e male". Considerato da molti un'artista maledetto, forse in realtà non fu mai compreso appieno dal grande pubblico.
Per ricordare questo grande regista, disponibili due box in edizione RaroVideo.
Nel primo sono inseriti I only want you to love me, film per la televisione del 1976, e Despair, pellicola del 1977 presentata al festival di Cannes. Due film tra i meno noti del regista tedesco, ma assolutamente rappresentativi dell’evoluzione della sua poetica.
Nel secondo cofanetto dedicato a Fassbinder sono presenti due lungometraggi del primo periodo, Götter der Pest e Der amerikanische Soldat che concludono la trilogia “noir” iniziata con Liebe ist kälter als der Tod. In Götter der Pest Jean-Luc Godard e Douglas Sirk si incontrano e si mescolano felicemente, trovando una degna sintesi nel microcosmo fassbinderiano regolato dalle pulsioni d’amore e di morte. Der amerikanische Soldat, anch’esso costellato da numerose citazioni cinematografiche, è invece una sorta di thriller metafisico con un tocco di melò, genere che Fassbinder ha saputo omaggiare, stravolgere e reinventare nell’arco di oltre un decennio denso di film e opere teatrali.
Link: Cofanetto Fassbinder N° 2
